PREMESSSA
Lo Spinning Brugherio è uno degli attori principali per la riapertura della pesca al parco Increa. Le nostre battaglie, caratterizzate da denunce sui media locali e su internet, sono state finalizzate non solo all’apertura alla pesca al bacino, ma alla valorizzazione e tutela del parco e del laghetto. Abbiamo portato a conoscenza i problemi a esso legati, una su tutte la presenza dell’alga rossa tossica, la presenza di nutrie, lo stato di incuria e degrado del parco oltre che alla scarsa considerazione delle acque del lago e dei sui abitanti. In questi anni di discussioni abbiamo portato a conoscenza ai nostri concittadini (e non solo) chi fossero gli abitanti delle acque (a molti misteriose) del lago Increa. Questi problemi sono stati affrontati solo da noi pescatori con l’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Troiano, non nascondendo talvolta accesi dibattiti, ma sempre e comunque guidati dalla costruzione di un progetto olistico di cura e gestione del lago e dell’intero polmone verde. Ricordiamo che nessuno, se non poche persone ci hanno appoggiato, proponendo odg o interpellanza in consiglio comunale. Tra queste ricordiamo la cons. Francesca Pietropaolo e Enrico Sangalli, ex consigliere e pescatore prematuramente scomparso. Solo loro. E basta. Oggi in molti si presentano in campagna elettorale parlando e sparlando usando termini poco conosciute rispetto all’ambiente, biodiversità, increa-pesca, ecologia, quando mai nessuno di loro si sono impegnati a migliorare l’ambiente del quale stiamo parlando. Oppure dov’èrano i pescatori che si lamentano e criticano l’operato fatto in questi lunghissimi anni (6 anni!!!!), quando chiedevamo disperatamente aiuto a tutti?
Le discussioni si sono sviluppate con la “presa incarico” delle problematiche biologiche e ittiche da parte di un ittiologo, dott. Fabrizio Merati, una vecchia conoscenza ai pescatori esperti poiché ha avviato per primo il “progetto trota marmorata sull’Adda”. Dopo 2 anni di analisi idrobiologiche e ittiche sono emersi dei dati (a dire la verità scontati per noi pescatori) ma doverosi per mettere nero su bianco lo stato di salute del lago (ricordiamo che da quando è nato il parco pubblico – 1993 – non sono MAI state fatte analisi delle acque!). Le analisi, dunque, hanno evidenziato, una diminuzione dei fostati e nitrati in acqua quindi calo dell’alga rossa, una pretta dominanza delle specie alloctone (aliena) rispetto alle specie autoctone e quindi uno squilibrio biologico con un rischio di minaccia alla biodiversità del lago. Ricordiamo ai non esperti che la presenza delle specie alloctone (non solo specie ittiche, ma soprattutto le abbondantissime tartarughe) sono dovute all’immissione volontaria di queste specie sia in questi anni (facilitate da una scarsa vigilanza) sia quando il parco era una cava di estrazione. Da ciò, su indicazione dell’ittiologo, e non come dice qualcuno da pressione dei pescatori brugheresi, l’intervento per ripristinare l’equilibrio biologico del lago è stato quello di aprire la pesca mediante l’istituzione di un centro privato di pesca (CPP). Il centro di pesca è istituito e gestito unicamente dal comune di Brugherio, e non dato in concessione alle società di pesca; perciò è l’amministrazione comunale che detta le regole ed essendo un’amministrazione pubblica deve seguire leggi, ordinamenti e iter burocratici regionali. Pertanto, il comune di Brugherio diventa unico titolare dei diritti esclusivi di pesca del bacino e pertanto unico soggetto titolato a controllarne la gestione. I pescatori non sono proprietari di niente, ma solo fruitori, come tutti i frequentatori del parco.
Ricordiamo che, senza analisi idrobiologiche e ittiche da parte di un biologo, non è possibile pianificare interventi naturalistici del tipo: piantumazione piante ed piante/erbe acquatiche riparie,…etc…oppure ripopolamento ittico, istituire zone di protezione o, come si è fatto, istituire un piano pesca di tutela e salvaguardia. Il biologo analizza gli eventuali problemi e pianifica gli interventi per risolverli portando avanti un progetto di salvaguardia dell’ecosistema acquatico. Come è possibile fare degli interventi senza capire che tipo di habitat stiamo parlando e quali sono le sue problematiche? Bisogna fare interventi giusti e mirati in relazione a quel preciso ecosistema. Come dimostrano i risultati e quanto detto dal dottor Merati, Increa è fortemente compromesso l’equilibrio biologico e si stanno attuando gli interventi per ripristino. Ci vuole l’opinione e l’intervento di un esperto in campo, di un professionista, come lo è Merati. Il dottor Merati è il medico, l’ecosistema Increa è il malato.
Meglio un luogo in cui la pesca è regolamentata e vigilata, piuttosto che un bacino chiuso alla pesca depauperato da tutto e da tutti, come è successo, purtroppo, in questi anni. Molti non vogliono che la pesca venga aperta perché così possono fare tutto ciò che vogliono, in particolare alcuni pescatori, e soprattutto negli orari più inconsueti (notte), come si è verificato in questi anni.
Orgogliosi, soddisfatti e felici del risultato raggiunto con la voglia di collaborare con tutti per migliorare il parco, il laghetto e il piano pesca.
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